svolta a sinistra su sorpasso la cassazione la freccia non basta

Svolta a sinistra su sorpasso, la Cassazione: la freccia non basta

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Svolta a sinistra su sorpasso, la Cassazione si pronuncia sull’obbligo di controllare chi sopraggiunge da tergo. Ogni qualvolta si compie la svolta a sinistra non basta azionare l’indicatore di direzione per poter compiere la manovra in tutta sicurezza. Sin dalla scuola guida, infatti, ci insegnano che prima di effettuare la svolta bisogna segnalarla con congruo anticipo e controllare gli specchietti retrovisori. Una procedura indispensabile per verificare che non vi siano altri veicoli in procinto di superarci.

La corte di Cassazione ha recentemente trattato l’argomento ed emesso una sentenza riguardante un incidente stradale causato da una “svolta a sinistra su sorpasso“. La sentenza affronta la tematica in oggetto stabilendo che chi svolta deve controllare sia chi proviene dalla corsia opposta, sia chi si avvicina da dietro. Come già detto, l’uso della freccia non è sufficiente.

Nella fattispecie analizzata dalla Suprema Corte la conducente di un’automobile aveva effettuato una svolta a sinistra su sorpasso senza accertarsi della sicurezza della manovra. Tale disattenzione aveva purtroppo causato un incidente mortale con una motocicletta.

L’elevata velocità della motocicletta, la presenza di una linea continua e un attraversamento pedonale nelle vicinanze non sono bastati alla conducente dell’auto come fattori contribuenti all’incidente.

La Cassazione ha respinto tutte le obiezioni e ha affermato che il ricorso presentato a seguito della sentenza d’appello era inammissibile perché ripeteva gli stessi motivi già respinti in secondo grado senza affrontare criticamente gli argomenti della decisione impugnata. La Cassazione ha sostenuto che la donna aveva violato l’art. 154 del Codice della Strada, in quanto non si era assicurata che non ci fossero veicoli provenienti da dietro prima di effettuare la svolta a sinistra. Quindi, l’attivazione della freccia non era sufficiente. La Cassazione ha anche sottolineato che la motocicletta poteva comunque essere vista, indipendentemente dalla distanza, poiché entrambi i veicoli procedevano in un’ampia strada rettilinea.

In conclusione, la Cassazione ha confermato la condanna dell’automobilista, ritenendo che fosse colpevole per non aver eseguito la svolta a sinistra in modo sicuro. Ha respinto le argomentazioni sulla presunta colpa della vittima e ha sottolineato che il conducente di un veicolo deve tenere conto anche della possibilità che gli altri veicoli stiano procedendo ad alta velocità quando si immette in un incrocio.

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