Un marciapiede sconnesso e dissestato o una buca sulla strada sono un pericolo per ogni pedone, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità. Ogni anno, infatti, sono centinaia le persone che in Italia subiscono un danno per caduta su marciapiede. In questo articolo presentiamo un caso seguito dallo Studio Baraldi Risarcimento Danni, concluso con il risarcimento del danno da parte del Comune.
Sono le 18:00 del 21 dicembre ed è buio. Giuseppina, sordomuta dalla nascita, sta percorrendo a piedi la strada verso casa quando improvvisamente cade dal marciapiede e riporta la frattura del malleolo peroneale. La causa della caduta è da ricercarsi nel marciapiede sconnesso e dissestato. La mancanza di alcune mattonelle in prossimità di un tombino posto proprio sul marciapiede determinano un pericolo oggettivo, in alcun modo segnalato.
La danneggiata si rivolge quindi allo Studio Baraldi che mette subito in mora il Comune dove è accaduto il fatto. Si fa presente al Comune che dalla documentazione fotografica del luogo del sinistro emerge un vero e proprio pericolo occulto. Pericolo impossibile da vedere ponendo l’ordinaria attenzione e impossibile da evitare prestando l’ordinaria diligenza. Il colore pressoché identico dei cubetti di porfido, del tombino e del ghiaino in corrispondenza della buca ne rendono impossibile la distinzione in condizioni di scarsa visibilità.
Il Comune deve risarcire il danno causato dal marciapiede sconnesso e dissestato
Lo Studio Baraldi presenta inoltre le dichiarazioni testimoniali di due persone che erano presenti al momento del fatto. Tuttavia l’Assicurazione del Comune non vuole sentire ragione e rigetta la richiesta di risarcimento. A questo punto, dopo aver sottoposto la cliente alla visita medico-legale di rito per la valutazione del danno, lo Studio Baraldi quantifica il danno e affida la pratica a uno dei propri legali per citare in giudizio il Comune e la sua Compagnia Assicurativa.
In giudizio il legale dello Studio Baraldi ripropone al Giudice le stesse argomentazioni e chiama a testimoniare le due persone che avevano assistito al sinistro. I testimoni confermano che la danneggiata non poteva evitare la caduta anche perché l’illuminazione del marciapiede era insufficiente.
Il Tribunale, quindi, giudicando come attendibili le testimonianze, nomina un CTU medico-legale per stabilire l’entità del danno fisico patito dalla danneggiata. Si riscontra una invalidità permanente del 5% con una inabilità temporanea di circa 90 giorni.
Sono giudicate inoltre congrue tutte le spese di cura e riabilitative.
In seguito alla Consulenza Tecnica, la Compagnia Assicurativa decide di trovare un accordo con il legale dello Studio Baraldi Risarcimento Danni. La danneggiata è quindi risarcita con la somma di € 15.000,00 oltre alle spese legali.