Che cos’è il danno da lesione dell’autodeterminazione? Il danno da lesione dell’autodeterminazione è una forma di danno morale o psicologico che può derivare dalla violazione del diritto all’autodeterminazione della persona. Il principio dell’autodeterminazione è sancito da vari strumenti normativi, tra cui citiamo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani adottata dalle Nazioni Unite nel 1948, la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo del 1950 e la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità del 2006.
L’autodeterminazione è un diritto fondamentale delle persone, che garantisce la libertà di scegliere e di agire in modo indipendente, rispettando le proprie convinzioni e valori personali. Quando questo diritto viene violato, ad esempio a causa di pressioni, coercizione, minacce o violenza fisica, la persona può subire un danno alla salute mentale importante. Danno psicologico che si manifesta attraverso sintomi come ansia, depressione, senso di impotenza, vergogna, senso di colpa, perdita di autostima e senso di alienazione.
Il danno da lesione dell’autodeterminazione è innanzitutto un danno alla persona. Come tale esso può avere conseguenze gravi sulla vita della persona. Conseguenze che possono essere difficili da superare senza l’aiuto di un professionista della salute mentale. In alcuni casi, può essere necessario intraprendere un percorso di terapia psicologica per elaborare e superare gli effetti di questa forma di violazione dei diritti umani.
Esempi di situazioni in cui può verificarsi il danno da lesione dell’autodeterminazione
Ecco alcuni esempi di situazioni in cui può verificarsi il danno da lesione dell’autodeterminazione:
- Coercizione per compiere un’azione contro la propria volontà, come compiere un reato o a violare i propri principi morali sotto minaccia o pressione.
- Violenza domestica: in una relazione in cui il partner abusa fisicamente o psicologicamente dell’altro, l’autodeterminazione della vittima può essere lesa. Questo perché la persona è costretta ad accettare comportamenti che violano la sua dignità e la sua libertà.
- Discriminazione: quando una persona è discriminata a causa del suo genere, orientamento sessuale, etnia o religione, il suo diritto all’autodeterminazione può essere violato. Ciò può comportare un senso di frustrazione e di impotenza.
- Abuso di potere: quando un’istituzione o un individuo con potere esercita il proprio controllo su altri individui, limitando la loro libertà e autonomia. Ne è un esempio l’abuso di potere da parte di un datore di lavoro nei confronti di un dipendente.
- Trattamenti sanitari forzati: quando una persona è sottoposta a trattamenti medici senza il proprio consenso o è costretta a sottoporsi a cure che vanno contro la sua volontà, il suo diritto all’autodeterminazione può essere violato. Ciò può comportare un senso di frustrazione, impotenza e perdita di fiducia nel sistema sanitario.
In queste e in altre situazioni simili, il danno da lesione dell’autodeterminazione può avere conseguenze gravi sulla salute mentale e sul benessere delle persone coinvolte.